L'ALBERO DELLA MEMORIA

Come ogni anno, in occasione della celebrazione del Giorno della Memoria, torniamo a presentare per le scuole del territorio uno nuovo spettacolo ideato dalle associazioni “Il Teatro dell’inutile” e “Per non dimenticare – do not forget Odv onlus

L’ALBERO DELLA MEMORIA

L’obiettivo comune delle due associazioni è portare la memoria di fatti realmente accaduti nel nostro territorio durante il periodo del regime nazi-fascista.
Sentiamo che è più che mai importante far riflettere su ciò che è stato in passato per evitare che si ripeta e lo faccia sotto forme nuove, moderne.

Portare la memoria di ciò che è stato alle ragazze e ai ragazzi delle scuole è sempre più importante, se non necessario, per far comprendere loro che ciò che sembra appartenere ad un passato lontano, non è poi diverso dal bullismo moderno, per esempio, o da tanti atteggiamenti che, involontariamente teniamo nei confronti degli altri, o meglio dell’idea che abbiamo degli altri.

Convinti che portare la memoria di quei fatti storici nelle aule sia sempre più importante, se non necessario, in quanto proprio nelle scuole si manifestano spesso e sempre più frequentemente episodi di bullismo e di atteggiamenti di intolleranza verso il diverso.


IL CAMPO DI INTERNAMENTO DI BAGNO A RIPOLI

Conferenza del 28 Aprile 2022

Ore 16,30 presso la Biblioteca Comunale

Via di Belmonte, 38 – Ponte a Niccheri.


La luna e la scatola di latta

In cartellone per il 2022

Testo di Giacomo Quinti regia di Daniele Torrini – Giorno della Memoria 2014.
Quattro storie: il campo di internamento di Villa La Selva alle porte di Firenze, l’uccisione di Vito Emilio Lo Schiavo, renitente alla leva, la strage della famiglia Einstein a Rignano sull’Arno, i fatti di Pian d’Albero. Allo spettacolo hanno assistito circa 1800 ragazzi delle scuole del comprensorio.


EVENTI

Seminario Ebrei di Libia 2022

 

Seminario Online nell’ambito del progetto SIRIT. “Il sistema di internamento e di reclusione in Toscana 1940-1944: dalla storia ai luoghi della memoria”


Carcere di Sollicciano – Firenze 2017
Il 12 Maggio 2017 alcuni della ns. Associazione hanno avuto l’opportunità
di recarsi nel Carcere di Sollicciano a Firenze per un incontro con circa 25
Detenuti della Sez. 13a Protetta ai quali hanno parlato della Shoah in Toscana e
della storia di Villa la Selva Campo d’Internamento e poi di Concentramento dal 1940 al 1944.
I partecipanti hanno dimostrato grande interesse, attenzione e partecipazione creando anche
alla fine un interessante dibattito che non avrebbero mai voluto che finisse.

Giornata della Memoria 2009

 

La Regione Toscana utilizzò l’immagine della ns. Scultura “Per non dimenticare” quale logo per il Giorno della Memoria 2009


Locandine spettacoli realizzati

Immagini dall’Olocausto – 2020

Immagini dall’Olocausto

Attraverso l’agghiacciante video ufficiale del Campo di sterminio di Auschwitz, sono ripercorse le tappe indimenticabili della Shoah, corredate con letture di Primo Levi tratte da Se questo è un uomo.

Oggi più che mai dobbiamo educare al valore della memoria, sottolineare l’importanza del conoscere per non dimenticare, educare alla salvaguardia dei diritti umani, alla fratellanza fra i popoli, approfondire le conoscenze storiche.Ripercorrendo il capolavoro di Primo Levi, si attraversano anche altri grandi campi di concentramento (come Gulag nella Siberia russa di Stalin e altri luoghi di dolore della storia) per riflettere sui crimini della storia e la sofferenza umana.

Luci nel buio – 2019

Luci nel buio Testo di Roberto Zatini

Uno spettacolo e cinque racconti dedicati ad altrettante vicende storiche – la Shoah, la Resistenza, il lancio della bomba atomica, le Foibe e il fenomeno dell’immigrazione – per stimolare la riflessione sul tema della responsabilità individuale e collettiva.

Con ‘Luci nel buio’ proponiamo il tema della responsabilità individuale e collettiva che l’uomo, magari senza rendersene completamente conto, si assume ogni giorno nei confronti di avvenimenti sociali e politici che si svolgono sotto i suoi occhi, spesso distratti”. Lo spettacolo porta sul palcoscenico cinque situazioni emblematiche per lo svolgimento di questo tema, trattandolo da diversi punti di vista, sia per la personalità dei protagonisti, sia per i tempi diversi in cui i fatti narrati avvengono, che convergono tutti sul fatto che nessuno può sottrarsi alla sua responsabilità.

Oltre il filo – 2018

Oltre il filo – 2018Testo di Roberto Zatini

Racconta di un gruppo di studenti guidato dal loro professore di “Scienza della democrazia” che intraprende un viaggio di studio visitando i luoghi dove minoranze di ogni tipo (politiche, religiose, sociali, culturali, economiche) vengono private di ogni diritto. Si va dai campi di concentramento “naturali” come quelli delle paludi del Sud Sudan a quelli più strutturati come Guantanamo; dalla Corea del nord alla Bosnia; dalla Cina alla Russia. Il viaggio termina ad Auschwitz che nell’immaginario di tutti è il campo di concentramento per antonomasia, il capolinea di tante vite e di altrettante storie, dove la banalità del male si è manifestata in modo emblematico con mille facce. Le discussioni fra gli studenti e il professore che li guida, insieme alle testimonianze delle persone vissute in tempi e luoghi diversi nei campi, vogliono fornire agli spettatori, giovani, strumenti di conoscenza per vivere con maggior consapevolezza la realtà di oggi, sicuri dei propri diritti e rispettosi di quelli degli altri.

Non colpevole – 2016

Testo di A. Callipo Regia di Daniele Torrini

Spettacolo basato sul processo a Adolf Eichmann, che si tenne a Gerusalemme nel 1961. La ricostruzione di ciò che accadde in quell’aula di tribunale, con un calderone di testimonianze e ragionamenti su ciò che il Nazismo ha creato: la paura, il genocidio, gli esperimenti, la disperazione, la morte, la distruzione, la crudeltà. Nell’aula di tribunale in cui il pubblico verrà trasportato, non solo agiranno le figure fondamentali del processo, ma anche personaggi che porteranno la loro diretta esperienza , Hanna Arendt, per esempio, sarà l’osservatrice degli eventi e confiderà al pubblico le sue sensazioni ed emozioni, cercando di rendere emotivamente partecipi gli spettatori. I testimoni, non sono assolutamente contro l’imputato Eichmann, le loro dichiarazioni non hanno niente a che vedere con l’attività e l’ufficio che egli dirigeva.

Sono testimonianze a tutto tondo, assolute pur nella loro specificità, testimonianze che avremmo potuto ascoltare da un qualsiasi sopravvissuto. Essi testimoniano l’atrocità della barbarie nazista ma, proprio perché non fanno mai il nome di Eichmann, insinuano il dubbio che davvero la responsabilità dell’imputato potrebbe essere insignificante. Egli si dichiara, infatti, non colpevole e le testimonianze sembrano provare che non avesse nessun collegamento con i massacri e la vita dei campi di concentramento.

La luna e la scatola di latta – 2013

LA LUNA E LA SCATOLA DI LATTATesto di Giacomo Quinti

Sono quattro storie: il campo di internamento di Villa La Selva alle porte di Firenze, l’uccisione di Vito Emilio Lo Schiavo, renitente alla leva, la strage della famiglia Einstein a Rignano sull’Arno, i fatti di Pian d’Albero.

L’albero della memoria – 2012

L’albero della memoriaTesto di Giacomo Quinti – (spettacolo di teatro e musica)

Con “ L’albero della memoria “ abbiamo cercato di raccontare, in modo semplice, frammenti di vita reale, fatti, modi di essere e di pensare che hanno determinato il nostro recente passato, ritrovandovi atteggiamenti d’inquietante attualità. Raccontare “per non dimenticare” gli effetti devastanti delle persecuzioni razziali operate da nazisti e fascisti significa, anche, rammentarci la pericolosità di atteggiamenti discriminatori ancora presenti nell’ostilità contemporanea per il diverso o lo straniero. Poiché la Memoria è labile, ci è sembrato che potesse essere simboleggiata dall’immagine di un albero, soggetto per sua natura a perdere le foglie: nello spettacolo le foglie, i ricordi di quel tempo, introdotti da suggestivi brani musicali, e i nostri ricordi di oggi, raccontati, letti, vissuti, cercano una collocazione attuale. Per sollecitare la riflessione, il pubblico presente in sala è invitato a lasciare un pensiero scritto sul cartoncino colorato, tristemente evocativo del triangolo con cui erano distinti i prigionieri nei Lager nazisti, consegnato in apertura di spettacolo e ad appenderlo simbolicamente all’albero spoglio presente in sala: un gesto di partecipazione e di speranza in un mondo migliore.

Componente fondamentale dello spettacolo la partecipazione del violino e della fisarmonica, che eseguivano musiche klezmer.

Programma di Sala